Circ n. 61- Essere voce, non eco

A tutte le studentesse

 A tutti gli studenti

 Circolare n. 61 del 17 ottobre 2025

Essere voce, non eco - Lettera aperta agli studenti del Liceo Virgilio

Care ragazze e cari ragazzi, ci sono momenti nella vita di una comunità in cui il silenzio pesa più delle parole. È quando pochi parlano – e troppo spesso urlano – mentre i più tacciono, forse per timidezza, forse per paura di esporsi, forse perché credono che nulla cambierà. Eppure, è proprio in quei momenti che il coraggio - anche solo di pochi - può restituire voce a tutti. Ricordo bene le giornate di dicembre scorso e anche quelle degli anni precedenti, sempre in autunno, quando la nostra scuola è diventata teatro di scelte difficili e di comportamenti che hanno lasciato tracce profonde. Non serve ripercorrere i dettagli, ma è giusto ricordare che non tutti si riconoscevano in ciò che è accaduto, al di là dei numeri proposti. Molti, pur non condividendo quelle decisioni, hanno scelto tuttavia di non esporsi, lasciando che altri parlassero – e agissero – anche a nome loro. So che non è facile opporsi a chi usa la prepotenza e con arroganza si sente autorizzato a decidere per tutti, spesso sostenuto da voci adulte che dovrebbero piuttosto incoraggiare alla responsabilità e al rispetto reciproco. E so anche che le parole d’ordine del nostro tempo dovrebbero essere ascolto, condivisione e pace, non intolleranza, contrapposizione o ancor peggio scontro e che la libertà, quella vera, nasce solo dove ciascuno si assume il peso, e a volte il fardello, della propria scelta, e non lo delega a chi alza di più la voce. Come ogni anno, ma ancor di più in questo – con coerenza e nonostante il passato - ho cercato come promesso di incrementare gli sforzi per intercettare bisogni e proporre nuove piste da percorrere insieme: in questo senso è nata l’idea del giovedì pomeriggio, dove la scuola è aperta proprio per parlare, per capirsi, per costruire insieme. Ma anche ieri – quando genitori, docenti e studenti seppur non numerosi erano in cortile a confrontarsi – alcuni hanno scelto di incontrarsi a pochi metri dal portone, magari gli stessi che decideranno, chissà, di aprirlo da soli. Eppure, la vera partecipazione non nasce nei cortili più o meno affollati o fuori dalle aule chiuse a chi non si allinea: nasce quando si ha il coraggio di parlare guardandosi negli occhi, in un luogo che accoglie, non che esclude. Da anni, nel nostro PTOF è inserita una progettualità pensata per condividere idee, responsabilità e visioni da elaborare con un’attività di cogestione tra studenti e docenti proprio nello spirito di collaborazione che ci deve contraddistinguere. Bene, per troppo tempo è rimasta un’occasione sprecata, circostanza che sembrerebbe ripetersi anche quest’anno. Eppure, proprio da lì forse dovremmo ripartire: attività alternative, immaginate e realizzate insieme, in uno spirito di partecipazione autentica, in cui ciascuno contribuisca con idee, competenze e responsabilità. Non una finzione di partecipazione, ma un’autentica occasione di crescita collettiva. Eppure, a volte, ho l’impressione che tutto questo non tocchi davvero chi potrebbe renderlo vivo. E invece subito dopo mi convinco con determinazione che molti di voi continuano a credere in una scuola aperta, rispettosa, autenticamente inclusiva capace di pensare in modo critico senza cadere nella logica dei blocchi contrapposti. E allora è a voi, soprattutto a voi, che voglio dire che il silenzio non è neutralità: è consenso dato a chi non vi rappresenta. Ripenso spesso all’incipit dell’articolo 34 della nostra Costituzione, che ricorda “la scuola è aperta a tutti”: una verità che si compie soltanto se tutti, davvero, scelgono di farne parte con impegno e responsabilità. Non lasciate che l’arroganza di pochi renda flebile la voce di chi sa riflettere, di chi costruisce, di chi vuole bene a questa comunità. Venite a scuola, condividete, discutete, proponete. Fatevi sentire non per gridare più forte, ma per ricordare che la libertà è dialogo, e che la democrazia – come la cultura – non si impone: si coltiva, ogni giorno. Io continuerò a esserci. E spero che anche voi scegliate di esserci, con la vostra intelligenza, la vostra forza e la vostra libertà.

Con fiducia,

La DIRIGENTE

Isabella Palagi 

Allegati

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Pubblicato il 18-10-2025